Segreta, silenziosa, intima.
Questa piccola casa dei primi anni del secolo scorso mi ha conquistato non appena l’abbiamo scoperta e abbiamo deciso di averne cura.
Il progetto di ristrutturazione in primo luogo ha avuto l’obbiettivo di rispettare e valorizzare tutti i dettagli originali sopravvissuti al tempo. Gli stucchi dei soffitti sono stati ripuliti ma non completati nelle parti mancanti, le porte sono state restaurate e con cura abbiamo cercato e ripristinato la ferramenta originale.
L’organizzazione degli spazi è stata ridisegnata per ristabilire la relazione virtuosa tra interno ed esterno affinché il giardino che si apre inaspettato sul retro della casa diventasse una naturale estensione del progetto domestico.
Sempre attenti a non tradire l’anima del luogo, la scelta dei materiali persegue l’intenzione di porre l’accento sull’integrazione tra natura e ambiente costruito: cemento, pietra e legno, nelle loro tinte naturali, finiti a cera così da sottolinearne l’autenticità, l’evidenza sensoriale e materica.
Il trattamento dei muri è stato volutamente lasciato grezzo in modo che la luce indugi sulla superficie imperfetta dell’itonaco.
La palette cromatica privilegia tinte neutre, polverose, morbide che sfumino e si stemperino le une dentro le altre.
Gli accenti, mai distonici nè troppo carichi, sono stati affidati ad alcuni dettagli dell’arredo.